Se si effettua una ricerca su Google scrivendo “intelligenza artificiale generativa” si trovano tantissimi articoli, link e video dedicati a questa tecnologia sempre più in voga. Ma perché se ne parla così tanto e, soprattutto, sempre di più?
Diciamo che un forte aiuto lo ha dato la diffusione virale di ChatGPT, il modello linguistico basato sull’intelligenza artificiale creato da OpenAI per l’elaborazione del linguaggio naturale. La sua straordinaria capacità di produrre testo simile a quello umano lo ha reso uno strumento utilissimo per la scrittura creativa, la traduzione linguistica, la generazione di contenuti per siti web e tanto altro ancora.
Inoltre, ChatGPT non è nemmeno l’unico esempio di intelligenza artificiale generativa, perché sempre OpenAI ha creato DALL-E, il quale è in grado di generare immagini a seconda dell’input che gli viene dato, dando vita a tutto ciò che ci viene in mente.

Ma cos’è l’intelligenza artificiale generativa?
L’IA generativa, dunque, è in grado di imparare da contenuti già esistenti per poi generarne di nuovi e realistici. Come visto, può produrre immagini, testo, ma anche video, musica e via discorrendo. Va sottolineato che l’intelligenza artificiale generativa riproduce elementi che nella realtà non esistono, dando libero spazio alla creatività.
Non a caso, tra gli ambiti più impattati da questa tecnologia troviamo la progettazione e il marketing delle aziende. Difatti, grazie ad essa è possibile:
- Creare contenuti personalizzati per le proprie campagne
- Creare immagini o illustrazioni
- Produrre materiali per il proprio brand
- Generare codici di programmazione
Secondo una ricerca di Gartner, anche il settore delle vendite sarà fortemente influenzato dall’uso di questa tecnologia, poiché si stima che la maggior parte dei messaggi da inviare ai clienti sarà generata grazie all’IA generativa. In questo modo, secondo Noah Elkin, team manager di Gartner Sales, i team di vendita non dovranno più andare alla ricerca di contenuti, ma saranno affiancati da questo formidabile strumento.
Impatto sul business
Oltre a ciò che abbiamo detto poc’anzi, un altro settore che verrà impattato da questa tecnologia è quello farmaceutico, come riporta un altro studio di Gartner, il quale afferma che entro il 2025 si prevede che oltre il 30% dei nuovi farmaci possa essere scoperto in maniera sistematica tramite l’utilizzo delle tecniche di intelligenza artificiale generativa.
Un impatto forte, che aiuterà anche nell’automazione di tantissime attività, consentendo di liberare risorse umane per compiti più strategici e complessi. In altre parole, la generazione automatizzata di contenuti, la personalizzazione, l’esplorazione del design, la sintesi dei dati e l’ottimizzazione dei processi permetteranno di diminuire gli sprechi di tempo e di svolgere più task.
Certo, non va dimenticato che parliamo di una tecnologia che è ancora in fase di sviluppo, quindi molto spesso servirà l’aiuto umano. L’IA generativa segue le istruzioni e compie funzioni che non implicano il prendere decisioni o fare delle scelte. Perciò, prima di affermare che “ruberà il lavoro”, dobbiamo ricordarci che questo è uno strumento per facilitare il lavoro ed eliminare compiti ripetitivi o tediosi per le persone. Per di più, dato che fornisce nuovi processi di lavoro, vorrà dire che si formeranno anche nuove figure professionali che si occuperanno di questi processi, unendo persone e tecnologia.
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